Il sakè: un viaggio tra tradizione e innovazione in Italia

Scopri come il sakè sta conquistando il palato degli italiani e il mercato europeo.

Il sakè: una bevanda in evoluzione

Negli ultimi anni, il sakè ha iniziato a guadagnare una posizione di rilievo sulla scena gastronomica italiana. Servito freddo e abbinato a una varietà di piatti, dal pesce alle carni bianche, fino ai dessert, questo alcolico giapponese sta conquistando i cuori e i palati degli italiani. La recente inclusione del sakè nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, avvenuta il 4 dicembre scorso, ha ulteriormente accresciuto il suo fascino, rendendolo un ingrediente ambito anche nei cocktail più sofisticati.

Innovazione e tradizione: il ruolo della tecnologia

Un fattore chiave nel crescente successo del sakè è l’innovazione tecnologica nel processo di produzione. A partire dagli anni ’60, l’introduzione di macchine per la lavorazione del riso ha permesso di ottenere un livello di levigatura senza precedenti. Questo ha portato alla creazione di sakè più delicati e aromatici, come il ginjoshu e il daiginjoshu, che si apprezzano al meglio se consumati freschi. La Japan Sake and Shochu Makers Association ha recentemente annunciato che nel 2024 il valore delle esportazioni di sakè raggiungerà i 43,5 miliardi di JPY, evidenziando l’interesse crescente per questa bevanda in tutto il mondo.

Il mercato europeo e l’Italia come leader

Nel panorama europeo, l’Italia si distingue come il primo paese per importazioni di sakè, superando il Regno Unito nel 2018. Con oltre 388.000 litri consumati, il nostro paese ha dimostrato un interesse senza precedenti per questa bevanda. La produzione di sakè in Italia ha preso piede con l’apertura di Riso Sake a Feltre, la prima sakagura italiana, che unisce la tradizione giapponese con la storica produzione risicola del nostro paese. Eventi come il “World Sake Day” e la Milano Sake Challenge hanno contribuito a diffondere la cultura del sakè, creando occasioni di degustazione e approfondimento per gli appassionati.

Le preferenze dei consumatori italiani

Secondo un’analisi condotta da Sake Company, i consumatori italiani mostrano una netta preferenza per i sakè dal profilo aromatico, in particolare i jummai e i ginjo, che offrono note fruttate e floreali. Il gusto umami, in particolare, ha visto un incremento significativo, con un aumento del 106,7% a valore e del 31,3% a volume. Questo crescente interesse per il sakè non è solo una moda passeggera, ma rappresenta un autentico fenomeno culturale che unisce diverse tradizioni gastronomiche.

Un ponte tra culture

Il sakè non è solo una bevanda, ma un simbolo di connessione tra culture diverse. Come sottolineano i titolari dei ristoranti Sushi e Noodles a Roma, la crescente diffusione del sakè sta creando legami tra le tradizioni culinarie giapponesi e italiane. La nuova insegna “Sakè Boutique Izakaya” offre un’esperienza gastronomica unica, permettendo ai clienti di esplorare la cucina casalinga giapponese in un contesto informale. Questo approccio innovativo rappresenta un ponte enogastronomico che celebra il piacere della condivisione e della scoperta.

Scritto da Redazione

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