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Un ingrediente dimenticato
Le chiocciole, un tempo protagoniste indiscusse della cucina italiana, stanno vivendo un periodo di riscoperta. Questo mollusco, spesso trascurato, è tornato a far parlare di sé grazie a chef di fama che ne esaltano le qualità culinarie. In particolare, le chiocciole Metodo Cherasco, allevate secondo pratiche sostenibili, si stanno affermando come un superfood, ricco di proteine e povero di grassi. La loro versatilità in cucina permette di realizzare piatti raffinati e sorprendenti, capaci di conquistare anche i palati più esigenti.
Le chiocciole nella tradizione italiana
In Italia, le chiocciole sono state a lungo un alimento di base, soprattutto nelle regioni come la Sardegna, la Sicilia e il Veneto. Questi molluschi erano facilmente reperibili e rappresentavano una fonte proteica accessibile. Con l’avvento della modernità e la diffusione di cibi pronti, però, la loro presenza è diminuita, lasciando un vuoto nella tradizione culinaria. Oggi, grazie a eventi gastronomici e a chef innovativi, le chiocciole stanno riemergendo, riportando in tavola sapori autentici e storie di un passato gastronomico ricco.
Innovazione e sostenibilità
Il Metodo Cherasco, che regola la produzione delle chiocciole, si distingue per l’attenzione all’ambiente e alla salute. Con un consumo d’acqua significativamente inferiore rispetto alla carne bovina, questo metodo rappresenta un’alternativa sostenibile per il futuro della nostra alimentazione. Gli chef Fabio Ingallinera e Diego Rossi, tra i principali promotori di questa riscoperta, utilizzano le chiocciole in modi innovativi, creando piatti che uniscono tradizione e modernità. Le loro ricette, come le chiocciole al sugo di pomodoro o le lumache nel verde, dimostrano come questo ingrediente possa essere reinterpretato in chiave contemporanea, mantenendo intatti i sapori della tradizione.