Garganelli: un viaggio tra tradizione e innovazione culinaria

Scopri la ricetta dei garganelli con gamberi e burrata, un piatto raffinato.

Le origini dei garganelli

I garganelli, una pasta tipica della tradizione emiliano-romagnola, affondano le loro radici nel 1600. Questa pasta all’uovo, caratterizzata da una forma tubolare e una rigatura perpendicolare, è realizzata a mano e rappresenta un simbolo della gastronomia romagnola. Secondo alcune leggende, il nome “garganelli” deriva dalla somiglianza della loro forma con gli anelli cartilaginei della trachea del pollo, noti in dialetto romagnolo come “garganél”. Altri storici attribuiscono la creazione di questa pasta ai cuochi di Caterina Sforza, moglie di Girolamo Riario, signore di Imola e Forlì.

Una delle storie più affascinanti racconta di una razdora, una governante di casa, che nel 1725, mentre preparava un pranzo per molti invitati, si trovò in difficoltà a causa della mancanza di ripieno per i cappelletti. Con ingegno, utilizzò un pettine e una canna per arrotolare la pasta, creando così i garganelli, che vennero serviti con grande successo. Questa invenzione ha resistito nel tempo, rendendo i garganelli un piatto amato e gelosamente prodotto nelle province di Ravenna, Faenza e Imola.

Un incontro di sapori: i garganelli di Marco Sacco

Oggi, i garganelli sono reinterpretati da chef di fama internazionale come Marco Sacco, patron del ristorante Il Piccolo Lago, situato sulle splendide sponde del lago Maggiore. Sacco ha saputo unire la tradizione con l’innovazione, proponendo un accostamento sorprendente tra i garganelli e i gamberi, accompagnati dalla cremosità della burrata. Questo piatto non solo celebra la tradizione, ma la rinnova, offrendo un’esperienza gastronomica unica e raffinata.

La ricetta di Sacco prevede l’uso di ingredienti freschi e di alta qualità, come la stracciatella di burrata e una salsa a base di melone, che conferisce un tocco di freschezza e originalità. La preparazione dei garganelli richiede attenzione e cura, dalla stesura della sfoglia all’uso dell’apposito strumento per formarli. Il risultato è un piatto dal sapore delicato e dalla presentazione invitante, che invita a essere gustato con tutti i sensi.

La filosofia culinaria di Marco Sacco

Marco Sacco non è solo un cuoco, ma un vero e proprio artista della cucina. La sua filosofia si basa sull’idea di creare un’esperienza multisensoriale per i commensali. “Guardate, annusate, assaggiate, ascoltate, si va in scena” è il suo motto, che riflette l’approccio teatrale che applica alla preparazione dei suoi piatti. Cresciuto in un ristorante di famiglia, Sacco ha sviluppato una passione per la cucina sin da giovane, esplorando nuove tecniche e sapori in tutto il mondo.

La sua carriera lo ha portato a lavorare in ristoranti stellati in Francia e a esplorare culture culinarie diverse, arricchendo il suo bagaglio di conoscenze. Tornato in Italia, ha saputo coniugare le tradizioni locali con le influenze internazionali, creando piatti che raccontano una storia e offrono un’esperienza gastronomica indimenticabile.

Scritto da Redazione

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